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Poste Italiane: finisce l’era del monopolio su atti giudiziari e sanzioni amministrative

Bellitto Simone • 24 Febbraio 2018

Poste ItalianeLe Poste Italiane sono quel “glorioso” apparato statale che si occupa della gestione del servizio postale in Italia che, al momento, rappresentano una società per azioni il cui capitale è detenuto al 100% dallo Stato italiano tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze.


Funzionanti per gestire il monopolio statale di servizi postali e telegrafici, tra parecchi e alti e bassi, dall’anno di grazia 1862, gestiscono anche il monopolio delle notifiche degli atti giudiziari e delle sanzioni amministrative.

Poste Italiane: finisce l’era del monopolio su atti giudiziari

Questo secondo monopolio, in realtà non sarà più in mano alle Poste Italiane. Lo sostiene, infatti, il nuovo disegno di legge sulla Concorrenza, approvato dal Consiglio dei Ministri in via definitiva, che elimina la riserva di Poste Italiane sulla spedizione degli atti giudiziari e delle notifiche delle sanzioni da parte della Pubblica Amministrazione.

Quindi rivoluzione di ampia portata e di ampio respiro? Sembrerebbe di sì. È previsto infatti che l’intero settore, sottoposto da sempre a questo intransigente monopolio, verrà aperto alla libera concorrenza facendo in modo che i servizi inerenti le notificazioni di atti a mezzo posta e le comunicazioni a mezzo posta connesse con la notificazione di atti giudiziari non saranno più ad assoluta esclusiva delle Poste Italiane.

Pertanto, cadrà il veto posto ai servizi privati di consegnare le notifiche degli atti giudiziari: infatti, secondo l’attuale normativa la consegna degli atti da tali soggetti rende nullo e impugnabile di fronte ad un giudice il medesimo atto giudiziario.

Ovviamente, in questo nuovo panorama normativo, sfuggono al monopolio anche servizi inerenti le notificazioni a mezzo posta di sanzioni amministrative.

Questa nuova legiferazione dovrebbe adeguare l’Italia al panorama dell’UE dei servizi legati alle poste nazionali. Attualmente solo Portogallo e Ungheria non sono conformi a livello comunitario.

Questo susseguirsi di eventi strizza decisamente l’occhio a eventuali nuovi azionisti che potrebbero inserirsi in un eventuale (e oramai sempre più prossimo) processo di parziale privatizzazione della nomenklatura delle Poste Italiane.

Per toccare con mano e calcolare la gittata di tutti questi nuovi cambiamenti si dovrà, tuttavia, attendere la messa in pratica di tutte le nuove disposizioni normative. Solo allora si potrà fare un resoconto sulla nuova legge e, tempestivamente, capire se la rivoluzione del campo è stata un grande successo o un totale fallimento.

 

 

 

 

 

Fonte: articolo di Simone Bellitto
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